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5 luoghi da visitare in Egitto

I nostri consigli per un possibile viaggio in Egitto.

Quando si pensa all’Egitto, la mente va subito alla civiltà che, in un periodo che va dai circa 4500 anni a 2500 anni fa. Una civiltà che ha segnato indelebilmente la storia di quella regione e del mondo.

Noi dello staff di IGDV vi proponiamo una lista di 5 ‘meraviglie’ dell’Egitto antico da conoscere e approfondire qualora aveste l’occasione di visitare questo Paese.

Ecco i nostri consigli:

  1. PIRAMIDI DI GIZA
  2. LA GRANDE SFINGE
  3. TEMPIO DI ABU SIMBEL
  4. VALLE DEI RE
  5. TEMPIO DI KARNAK

Piramidi di Giza

consigli di viaggio

Tra queste piramidi vi è la Piramide di Cheope, unica delle Sette Meraviglie del Mondo Antico ad essere giunta intatta fino al giorno d’oggi. La costruzione di piramidi maestose, di grande effetto visivo era una pratica diffusa nell’antico Egitto.

Oggi possibile trovare piramidi in ampie aree del territorio degli attuali Egitto e Sudan.

Ciò nonostante, le Piramidi di Giza, costituite da tre piramidi principali e altre secondarie, sono le più importanti e meglio conservate. Tra queste spicca la Piramide di Cheope, alta 138 m e costituita da oltre 2 milioni di blocchi di cemento calcareo, la cui realizzazione richiese oltre 20 anni.

Le piramidi fungevano da tombe per i faraoni, ed erano atte, seguendo le credenze degli antichi Egizi, ad assicurare la miglior vita possibile nell’aldilà al faraone che veniva sepolto, che si credeva essere un Dio sceso sulla Terra per governare.

La Grande Sfinge

Tra i nostri consigli non poteva non mancare la Grande Sfinge.

Situata in prossimità delle Piramidi, parte del complesso conosciuto come la Necropoli di Giza, è la più grande e tra le meglio conservate delle varie statue con corpo di leone e testa umana.

Edificate nel territorio abitato dagli antichi Egizi, sono chiamate Sfingi dai Greci per la somiglianza con la creatura ibrida omonima della loro mitologia.

Si ritiene che fosse un ritratto del faraone Chefren, che fece scolpire quest’opera direttamente dal substrato roccioso calcareo del terreno dove sorge, al fine di garantirsi protezione nell’aldilà e di immortalizzarsi. Degradata e sfregiata dal passare del tempo e dalle invasioni arabe, fu dichiarata nel 20° secolo Patrimonio UNESCO ed è oggi protetta e conservata.

Tempio di Abu Simbel

Tra i faraoni che hanno lasciato un segno indelebile nell’Antico Egitto ma più in generale nella storia, è impossibile non menzionare Ramses II.

Faraone che nei suoi 66 anni di regno ha lasciato ai posteri una quantità incredibile di opere, da sfingi e colossi, alla nuova capitale che fece edificare, ai templi, senza omettere le tante battaglie vinte e una non vinta, quella con gli Ittiti, che vide la sua intelligente ritirata e dette vita al primo trattato di pace attestato della storia, il trattato di Qades.

Tra i templi, unico nel suo genere ed estremamente degno di nota è quello di Abu Simbel, situato in pieno deserto altoegiziano vicino all’attuale confine con il Sudan e fatto erigere da Ramses II in vista del giubilato per il 30° anno di regno, che avrebbe avuto luogo di lì a poco.

A rendere questo tempio unico è il suo essere scavato nella roccia: la mastodonticità del tempio (33 x 38 m di facciata, più le due sale e il santuario) diventa ancora più impressionante se consideriamo come è stato lavorato. Imperanti, direttamente sopra all’ingresso della più grande delle due sale, giganteggiano quattro statue di Ramses, purtroppo solo in parte conservate nei loro tratti originali, oltre che molte statue più piccole di vari dèi del pantheon egizio.

Valle dei Re

Come abbiamo detto, le piramidi fungevano da tombe per i faraoni nel periodo più antico della storia egizia (2650-1700 a.C.), mentre nei sette secoli successivi, fino al 1069 a.C., i sovrani venivano sepolti nella Valle dei Re, nell’odierna Luxor, molto più a sud.

Un paesaggio quasi lunare ci introduce a questo complesso archeologico, nel quale è possibile ammirare le tombe di tantissimi sovrani. Tra queste tombe spiccano quelle di Ramses III, IV e IX, nonché quella di Tausert-Setnakht. Le decorazioni sono delle epiche a sé stanti, tutte da scoprire con l’aiuto di un egittologo.

Inoltre, i colori ancora preservati nelle parti più buie delle tombe rivelano la vividezza cromatica delle opere degli Egizi antichi, andata in buona parte persa al giorno d’oggi ma prova del loro occhio per l’estetica e i dettagli.

Tempio di Karnak

Per chiudere in bellezza sia questo articolo di consigli è indispensabile menzionare il complesso templare di Karnak.

Situato anch’esso nell’odierna Luxor, la sua particolarità è che i faraoni di un numero enorme di dinastie, dalla dodicesima alla trentesima, edificavano monumenti all’interno di questo complesso templare, aggiungendo qualcosa di loro al “sostrato” che trovavano.

Questo luogo consiste pertanto di una memoria storica cumulativa di un vastissimo periodo della storia egizia, che arriva fino al termine della stessa con l’arrivo dei Greci e di Alessandro Magno, che si curarono in ogni caso di preservare le opere e l’eredità culturale egizia.

All’interno del complesso vi è un’incredibile densità di statue, sfingi, templi e obelischi, con ogni costruzione che indica non solo l’importante storia di un determinato faraone e di una determinata dinastia egizia, ma anche come questa storia si intreccia con l’incredibile complessità sia del passato sia di ciò che sarebbe venuto dopo.

Questi sono i nostri consigli, spero vi siano utili per un vostro viaggio in Egitto.Condividete l’articolo se vi va e noi ci sentiamo alla prossima.Ciao!

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Articolo di: Roberto Lippi

Foto di: Roberto Lippi

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