la città che muore
Borghi d'Italia

LA CITTÀ CHE MUORE

 

la città che muore

 

la città che muore

La città che muore.

“Uno strato di creta biancastra, una fascia di sabbia argillosa, uno strato di polvere vulcanica, un deposito di detriti marini, una vena calcarea traforata…manto di lava che preme sull’argilla,ère intere che gravano sulle ultime tracce di vita di questo pianeta” ( Juan Rodolfo Wilcock)

Un pozzo di meraviglia terrestre….stiamo parlando di Civita di Bagnoregio uno dei borghi più belli e vecchi d’Italia.”Disperso” nel lazio tra la Viterbo e la vicina Orvieto,Civita  sorge in vetta  di  un colle a 443 metri sul livello del mare.

Viene definita “città che muore ” per via del suo terreno particolarmente instabile che già dai tempi degli etruschi venne a presentarsi il problema. A metà del 1800 il paese venne ufficiosamente definito inabitabile.Oggi metà di turisti.

LA SUA STORIA

Il nome Bagnoregio  ha origini nell’Alto Medioevo e deriva da Balneum Regis “il bagno del re”, e si ricollega alla tradizione di un impianto termale che esisteva nella zona.

Nel 1140 il Comune conquistò l’autonomia e conobbe un periodo di prosperità e di vivacità culturale e artistica.Nel 1200 la città divenne celebre come paria di una delle più grandi figure della cristianità: San Bonaventura(1217-1274) generale dell’Ordine francescano, cardinale  e professore di teologia all’Università di Parigi.

Durante il Medioevo la vita del comune  si basava in guerre e tentativi di occupazione come la distruzione della fortissima Rocca della Cervara avvenutasi nel 1457.

Civita di Bagnoregio ha vissuto però anche momenti più atroci come il periodo dei terremoti che variano dal 1695 fino alla fine del ‘700.

Cività-di-Bagnoregio

 

Cività-di-Bagnoregio

 LA TONNA

La Tonna è una tipica festa di Civita che si svolge ogni anno. Si tratta di una corsa di asini intorno a un recinto di forma circolare .La manifestazione che a rivalità è “paragonabile ” (si fa per dire) a quella del palio di siena , si svolge due volte l’anno: la prima domenica di giungo  e metà settembre sulla piazza centrale di Civita.

Nel pomeriggio, dopo una breve sfilata, comincia la corsa degli asini (circa una dozzina in rappresentanza delle contrade del paese).A turni di due alla volta devono percorrere tre volte il giro della piazza.La contrada vincitrice avrà l’onore dell’ambitissimo palio.La Torna quindi è un’autentica festa popolare che i Civitonici vivono con vera e propria passione.

COSA VEDERE ALL’INTERNO DEL BORGO

     

      • La Piazza e il Duomo di San Donato

      • Antico sotterraneo

      • Museo Geologico e delle frane.

    Noi dello staff “Il gusto di viaggiare” vi ringraziamo per la lettura di questo articolo. Se vi va restate aggiornate per futuri articoli.

    Articolo di: Simone Bruschini

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